Monastero San Nicola del Potamo

Il Monastero di San Nicola del Potamo


Il convento risalente al IX-X secolo è sito in località “Runci”, luogo dell’originario insediamento abitativo scelto dagli abitanti che, per difendersi dagli attacchi dei Saraceni e anche dalla malaria, abbandonarono la costa cercando sicurezza nell’entroterra e sulle alture.
Esso è ubicato nella valle dove defluiscono le acque del Vallone Acqua Fredda e dove vi era abbondante disponibilità di materia prima: pietra, calce e legname, che ne consentirono l’edificazione.
Il monastero fu sede di una Comunità religiosa di rito bizantino; era costituito da un corpo unico su quattro lati. Presumibilmente presentava al centro un cortile da cui si accedeva al chiostro, circondato da portico con pilastri ed un succedersi ritmato ed ordinato di archi a tutto sesto. Presumibilmente, l’alto campanile aveva anche funzione di torre di avvistamento.
In posizione speculare al Monastero si trova una fontana che ne ripete i motivi del timpano e lo stile architettonico; essa è completamente avvolta da vegetazione e canne, al suo interno custodisce un basamento in granito su si versa l’acqua che sgorga in abbondanza.
Non abbiamo al momento molte notizie su questo importante complesso monumentale che, come gran parte dei monumenti calabresi, subì ingenti danni a causa del sisma del 1783.
L’edificio è oggi privatizzato e del tutto snaturato, adibito a fattoria con stalle, frantoio ed orti che si estendono anche al suo interno.

Da testi di: Giovanna Vecchio, Gianni Romano e Saverio Candelieri

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