Monte Petina
Premesso che le datazioni e l’eventuale interpretazione delle evidenze sono indicative, in mancanza di uno studio più approfondito, ed auspicato, da parte della Soprintendenza:
Il territorio di Isca sullo Ionio (CZ) si sviluppa in un’ampia valle delimitata da due torrenti, il “Salubro” a nord e il “Gallipari” a sud, e dalle colline prospicienti il mare che, dai risultati delle ricognizioni di superficie, hanno accolto, per le loro posizioni strategiche, antichi insediamenti a carattere abitativo e difensivo.
Le evidenze archeologiche si estendono anche oltre i confini territoriali di Isca; da sottolineare la fattoria ellenistica rinvenuta sotto la chiesa Bizantina di S. Martino (Santa Maria di Campo), in territorio di Sant’Andrea dello Ionio a un Km dal sito iscano in loc. Zagaglie.
I risultati delle numerose ricognizioni di superficie confermano frequentazioni in più località quali: “monte Petina”, “Ferrobara”, “Zagaglie”, “Olivarella”, “San Martino”, “San Brasi”,” San Basile”.
Ognuna di queste località presenta materiali e strutture che ci permettono di stabilire una continuità di frequentazione dal VI sec. a.C. fino al Medioevo.
"Monte Petina", situato a meno di due Km dal mare e circa 220 m slm e il cui limite SUD è costituito dal torrente Gallipari, ha le caratteristiche orografiche tali da dominare l’intera costa del golfo di Squillace e quindi un luogo strategicamente utilizzato fin dall’antichità.
Le indagini di superficie hanno interessato il pianoro, il lato ovest, sud e nord della collina dove è stato rinvenuto materiale ceramico e laterizi.
Il materiale raccolto, relativo a frammenti di laterizi, contenitori per alimenti, mortai, coppe, pesi da telaio, frammenti di lucerne e ceramici a vernice nera, testimonia la frequentazione dall’VIII - VII sec. a.C. al V - IV sec. a.C.
Una parte della collina, nel versante est, fin dagli anni ‘70 è stata interessata da pesanti sbancamenti finalizzati alla realizzazione di un mandorleto; nei terrazzamenti, alti fino a 5 m, si evidenzia in sezione, uno strato archeologico con materiale ceramico di età greca.
Un ulteriore sbancamento ha interessato, alla fine degli anni 90, la zona a valle del versante EST; anche in questo settore è stato rinvenuto materiale archeologico sebbene in forma sporadica.
I continui tagli di alberi, la recinzione in ferro spino, le recenti urbanizzazioni, il passaggio del nuovo metanodotto e forse la nuova S.S., lasciano intuire un sicuro pericolo per un sicuro interessante sito archeologico.