Isca sullo Ionio
La nostra ricerca sul territorio di Isca iniziata già nel 2005, in seguito a segnalazioni di privati, è proseguita con numerose ricognizioni di superficie estese su gran parte del territorio e anche fuori dai confini dello stesso, interessando le zone di Badolato e Sant'Andrea.
Nonostante la moderna urbanizzazione il territorio di Isca ha tuttavia conservato ampi settori liberi dalla cementificazione al cui interno s’individuano ancora le principali caratteristiche morfologiche in un’ampia valle delimitata da due torrenti, il “Salubro” a nord e il “Gallipari” a sud, e dalle colline prospicienti il mare che, dai risultati delle ricognizioni di superficie, hanno accolto, per le loro posizioni strategiche, antichi insediamenti a carattere abitativo e difensivo.
Dalle indagini di superficie, le evidenze archeologiche si estendono all’interno e oltre i confini territorali di Isca; da sottolineare la fattoria ellenistica rinvenuta sotto la chiesa Bizantina di S. Martino, a un Km da Zagalie, in territorio di Sant’Andrea.
Nell’ampia spianata che si sviluppa lungo la litoranea, gli interventi di urbanizzazione hanno provocato la distruzione di strutture e manufatti relativi anche a edifici termali, riconoscibili grazie alla peculiarità dei materiali consegnati da privati.
L’area si estende in una pianura alluvionale, in prossimità del torrente “Salubro”, confine naturale del Comune di Isca; dai numerosi sbancamenti di cantiere sono stati recuperati e consegnati alle autorità competenti (grazie al nostro intervento), laterizi, suspensurae termali, tubuli, mattoncini per realizzazione di pavimenti in Opus spicatum, tegole e numerosissimi frammenti ceramici di grossi contenitori per derrate alimentari e frammenti di ceramica a pareti sottili oltre ad alcune lucerne romane in ceramica e di importazione africana.
Interessante un anello di pozzo in terracotta di circa 1 m. di diametro e 80 cm di altezza; si evidenzia anche la presenza non sporadica di frammenti di lucerna a vernice nera.
Grazie alla collaborazione tra il Gruppo Archeologico “Paolo Orsi”, il Comune di Isca e la Soprintendenza Archeologica, è stato possibile eseguire cinque campagne di scavo finalizzate allaconoscenza di quanto rimasto del sito e della sua estensione, indagini che hanno confermato la presenza di un importante insediamento di età Romana.
Quasi tutte le colline che fanno da corollario alla pianura sono state ricognite e hanno evidenziato tracce di insediamenti antichi: Monte Petina, San Brasi, San Basilio, San Martino, Campaneria; un vecchio tracciato chiamato “Malopasso” collega Zagaglie a Monte Petina.
Il borgo di Isca, a soli due Km dalla marina, conserva alcune interessanti testimonianze storiche: nella parte iniziale dell’abitato si notano i ruderi del Cantone di San Gianni, un edificio religioso post-medievale con un’edicola titolata a San Luigi, edificata su un grande masso granitico. Il monumento versa purtroppo in un totale stato di abbandono e di degrado, ulteriormente aggravato dal posizionamento di un traliccio dell’Enel all’interno delle sue mura.
Sulla parte sommitale dell’abitato è ubicata una particolare torretta a pianta semicircolare, completamente inglobata nel tessuto urbano e in parte privatizzata.
La sua posizione e l’orientamento indicano un controllo della “Valle scura”. La datazione della torre sembra piuttosto tarda, forse settecentesca.