Cenni Biografici
Nacque a Rovereto (TN), città al tempo facente parte dell'Impero austro-ungarico, e questo favorì i suoi legami culturali con la Mitteleuropa. Dopo gli studi presso l'Imperial Regio Ginnasio di Rovereto, si trasferì a Vienna per seguire corsi di storia antica e archeologia. Continuò gli studi presso l'Università di Padova e si laureò, infine, a Roma. Durante le sue prime ricerche, che condusse nella sua terra di nascita, scoprì la zona preistorica del Colombo a Mori nel Trentino.
Dopo un breve periodo di insegnamento al liceo di Alatri in provincia di Roma, entrò nella direzione generale delle antichità e delle belle arti e successivamente alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze.
Non avendo superato il concorso per la cattedra di archeologia all'Università di Roma, rimase nei ruoli della pubblica amministrazione, come ispettore degli scavi e dei Musei, e nel 1890 fu inviato a Siracusa, dove si dedicò allo studio della preistoria con particolare attenzione alle sedi ed alle origini dei Sicani e dei Siculi, nonchè allo studio dei centri dell'età del Bronzo della civiltà di Thapsos e di importanti colonie greche quali Naxos e Megara Hyblaea. Durante le sue ricerche nel territorio che dai monti Iblei discende verso il mare, scoprì templi, necropoli, mura, palazzi, monete ed altro, riportando alla luce l'antica colonia greca di Casmene. Diede una particolare interpretazione sull'architettura della Basilica di San Foca a Priolo.
Fu "Commissario" del Museo Nazionale di Napoli per un breve periodo (1900 - 1901), lasciando però un'impronta indelebile. Infatti gettò le basi per il suo riordinamento globale (realizzato poi dal successivo direttore Ettore Pais), individuando dieci grandi raccolte di materiali.
Nel 1907 fu nominato Soprintendente alle antichità della Calabria e della Basilicata e contribuì alla nascita del grande Museo Nazionale della Magna Graecia con sede in Reggio Calabria. L'archeologo condusse campagne di scavo, tra gli altri, a Reggio, a Locri, a Crotone, a Sibari, a Rosarno dove continuò lo studio sulla Magna Graecia. Scoprì città, un tempio ionico, antiche mura e i siti di Medma, Krimisa e Kaulon. Scavò per diversi anni a Monteleone di Calabria (attuale Vibo Valentia). Mantenne sempre il doppio incarico fino alla nomina di un Soprintendente per la Calabria nel 1924 e si concentrò nell'attività in Sicilia rifiutando la nomina alla cattedra universitaria. Restò anche dopo il pensionamento a lavorare a Siracusa per l'ordinamento del museo di Siracusa che oggi porta il suo nome. Sempre nel 1924 fu nominato senatore del Regno d'Italia. Scrisse oltre 300 lavori di fondamentale importanza, che lo portarono a vincere il Gran Premio di Archeologia dell'Accademia dei Lincei. La sua bibliografia fu ricca di opere e di temi, dalla Preistoria all'età medievale con grande attenzione alla Sicilia Orientale e alla Calabria, oltre che al territorio di Rovereto, delle Alpi e dell'Alto Adige.
Fu tra i fondatori della Società Italiana di Archeologia nel 1909 e, per quanto riguarda il Trentino, i suoi lavori furono spesso realizzati in collaborazione con Federico Halbherr, già suo collega per qualche anno all'università di Vienna.
Fu membro dell'Accademia nazionale dei Lincei. A lui e ad Halbherr è dedicata l'annuale Rassegna del cinema archeologico che si svolge presso il Museo Civico di Rovereto e da un paio di anni anche a Reggio Calabria.
Il Museo Archeologico di Siracusa, a lui intitolato, e il Museo Archeologico Nazionale della Magna Graecia di Reggio Calabria, contengono una grandissima quantità di reperti risalenti a un periodo che va dalla preistoria sino al periodo greco, provenienti da ritrovamenti di tutto il territorio della Sicilia e della Calabria.